Cespugli forti, resistenti alla siccità, al calore del sole e al freddo della notte.
Il vento gli dà forma e i loro rami, protesi come braccia, s’intrecciano in un apparente groviglio di foglie e spine.
Sempre in tensione tra la morte e la vita cercano rugiada che dia conforto e speranza al nuovo giorno.
All’albeggiare, quando il soffio d’oriente si rafforza, sognano terreni fertili e nella loro danza ascoltano canti trasportati dal vento.
Rami protesi come braccia.
Intreccio di sofferenze e grida,
Sogni di libertà.
Vento,
Fuoco che arde nel cuore,
Vita che vince
Fertile profondità che si fida e si affida al Mistero dell’ALTRO.
Marco Danielon